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Salve cinemaniaci.

Non sono riuscito a seguire il ritmo incalzante del festival ed ecco quindi che vi scrivo con un giorno di ritardo, perdonatemi.


CONOSCIAMO LA GIURIA – FOCUS ON: Proiettore

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Marica, Niccolò e i due Alessandri, proiezionisti e tuttofare.


Giornata lunga quella del 10 dicembre, inizio delle proiezioni alle ore 14:30; i primi film che il pubblico ha potuto apprezzare sono stati “Madeleine” e “28 minuti”.


MADELEINE

Film commedia che racconta l’estate di Madeleine, uno spaccato di vita sulle sue disavventure e le sue insicurezze di bambina. E niente, vi descrivo un po’ la trama perché oltre quello non mi è rimasto niente. Tutto quanto il film è diretto più che dignitosamente, ma una pochezza di fondo della trama mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca.

Consigliato: a chi vuole vedere una commedia diversa.

Sconsigliato: a chi cerca storie con finali sdolcinati.


28 MINUTI

Mi spiace, ma l’idea di girare il film con la telecamera in prima persona non può più essere considerata una novità. Troppe volte la telecamera viene accesa in circostanze inverosimili e il continuo traballamento della ripresa, seppur giustificato, da il mal di mare. Detto questo, il film aggiunge una componente interessante che altri film trattanti questo argomento spesso non hanno, ovvero tutto il passaggio psicologico, i cambiamenti nell’atteggiamento, che il protagonista ha via via nel film e che poi lo porteranno ad agire nel modo che sappiamo. Qualche inquadratura è azzeccatissima (la scena riflessa dalla finestra) e comunque apprezzabile il coraggio di fare un film fuori dagli schemi.

Consigliato: a chi ha resistito a Cloverfield.

Sconsigliato: a chi soffre di mal di mare.

In sala era presente Raffaele Tamarindo, regista e attore protagonista di 28 minuti. Purtroppo devo scusarmi con lui e con voi lettori del blog, in quanto assente durante l’intervista. Non posso aggiungere nessuna curiosità alla recensione fatta, né avere il punto di vista di Raffaele riguardo la trama della pellicola.

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Passerei allora ai restanti film del pomeriggio: per la sezione Sguardi d’Autore, “I lacci rossi”, “Il sarto dei tedeschi”, “Il primo caffè non si scorda mai”.


I LACCI ROSSI

Ammetto, forse da occhio esperto, che il finale era un po’ annunciato. E se sai il finale in un corto del genere, come fai ad emozionarti?

Consigliato: ai poco lungimiranti.

Sconsigliato: a chi ha flashback.


IL SARTO DEI TEDESCHI

Sulla tecnica con il quale è stato girato come fai criticare qualcosa? Impeccabile sotto tutti i punti di vista, dalla regia ai costumi. Dalla fotografia alla recitazione. Dalla sceneg… no aspetta, qui possiamo discutere; c’è sì tutto quello che una sceneggiatura deve contenere, ma l’idea mi è sembrata un po’ debole. Manca, secondo me, la cosa meno costosa e più preziosa di tutte: l’originalità. Apprezzabile la scelta di farne un corto.

Consigliato: a chi fa la cosa giusta.

Sconsigliato: a chi “ma basta film sul nazismo”.


IL PRIMO CAFFE’ NON SI SCORDA MAI

Film simpaticissimo che riesce nell’obiettivo che si prepone: far ridere! Ohhhhh! Come si fa a non innamorarsi dei protagonisti (gatto incluso) e dei loro difetti e insicurezze? Da guardare e riguardare.

PS: Il video stavolta non è il trailer, ma il film completo quindi non avete scuse per non guardarlo. Acqua in bocca, io non ho detto niente.

Consigliato: a chi, in una scena dove il gatto deve saltare su un tavolo e il gatto non collabora, risolve lanciando di peso l’animale da dietro le quinte, facendo finta di nulla e accaparrandosi la successiva ira del felino.

Sconsigliato: a chi legge i pesantissimi colossi della letteratura russa.


CONOSCIAMO LA GIURIA – FOCUS ON: Paparazzi

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Francesco nel ruolo di fotografo.


La serata, dopo una pausa di un paio d’ore, è ripresa alle 21:15. Sullo schermo “Salifornia”, “Radice di 9”, “Insania”, film accomunati da una recitazione stratosferica.

SALIFORNIA

Come ho già accennato la recitazione è ottima, non mi ha convinto (indovinate un po’) la sceneggiatura. Il messaggio che trasmette arriva forte e chiaro, ma il modo in cui viene mostrato non mi soddisfa.

Consigliato: a chi ascolta musica reggae.

Sconsigliato: a chi dorme sopra una discoteca.


RADICE DI 9

Se potessi dare un voto massimo ad una sola qualità tra tutti i film presenti in concorso sarebbe a questo, sulla recitazione. Gli attori tengono in piedi un teatrino con dialoghi sempre più deliranti e illogici, che sfociano nel grottesco. Ok che la trama fa leva proprio su questi, ma arrivi ad un punto che la sospensione dell’incredulità si spezza e l’unica cosa che regge il film è proprio la bravura degli attori.

Consigliato: agli aspiranti attori

Sconsigliato: a chi ha qualche scheletro nell’armadio


INSANIA

Trip mentale che ti lascia con molte domande. La scenografia fatiscente e claustrofobica, i continui cambiamenti di atteggiamento dei due protagonisti, i dialoghi assurdi non danno punti di riferimento allo spettatore che si trova spiazzato e perso. Ma non è un difetto, bensì l’obiettivo del film, che vuole raccontare un’unica identità con tre personaggi .

Consigliato: agli amanti dello psicologico

Sconsigliato: a chi si perde in un bicchier d’acqua

Andrea Beluto, regista di Salifornia, Claudio Monzio Compagnoni, regista di Insania, Michele Mele, musicista di Insania e Stefano Scaramuzzino, attore in Insania erano presenti in sala e ci hanno aiutato a capire le fasi enigmatiche dei loro film. Come avrei scommesso, Compagnoni si è rivelato anche una specie di psicologo ed esperto della mente (o era questo o c’era di mezzo qualche droga nella realizzazione del corto). Ovviamente si scherza, i quattro, sul palco, hanno risposto alle domande di Vanni e hanno approfondito quanto l’importanza di una colonna sonora appropriata e non invasiva sia importante per la realizzazione di un film.

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Gli ultimi film della serata sono stati “Il telescopio”, “Fanculo libertà” e “Chiara ZYZ”.

IL TELESCOPIO

Visto che per tutti i film o quasi mi sono lamentato della sceneggiatura vi starete chiedendo: ma te ne è piaciuta almeno una? Sì, questa. Oltre alla storia ho adorato anche le scelte tecniche, per me azzeccatissime e la recitazione esilarante degli interpreti. Il classico gioiellino che trovi solo in qualche festival come il nostro. Fantastico.

Consigliato: Visione obbligata

Sconsigliato: a nessuno


FANCULO LIBERTA’

Un messaggio che arriva nitido, per niente scontato. Non apprezzato troppo dal pubblico, forse per via del ritmo eccessivamente discontinuo e parti tirate troppo per le lunghe.

Consigliato: a chi “la libertà prima di tutto”

Sconsigliato: ai fratelli grandi


CHIARA ZYZ

Un simpatico documentario ben impacchettato per il pubblico e ben girato; tutto qua, vi ho già raccontato tutto, i suoi pregi e i suoi limiti.

Consigliato: ai palermitani in difficoltà

Sconsigliato: a chi cerca qualcosa in più

Presente in sala, con mio sommo piacere, il regista de “Il telescopio” Giovanni Grandoni. Scopriamo che, oltre ad essere molto bravo, questo cineasta è anche molto giovane. Mentre risponde alle domande del nostro presentatore Vanni, non riesco a dissuadermi, dai suoi modi di fare e dalle sue risposte, di avere davanti un estroso talento del cinema.

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Ad ogni modo la serata termina, e così anche il mio quarto intervento su questa edizione del WAG Film Festival. A presto per l’ultima emozionante notte di cinema a Terranuova B.ni.

Il vostro amico di blog

Rossio