BAKXAI

BAKXAI
ADATTAMENTO E REGIA Lorella Serni
MUSICHE ORIGINALI Valentino Coppi

Interpreti

Benedetta Bertini Costanza Bianconi
Jacopo Cigolini Guendalina Degl’Innocenti
Lorenza Guerrini Cristoforo La Rosa
Mara Leotta Alessandro Marziali
Sabrina Santi

“Breve è il tempo della vita:
e chi aspira a grandi mete
non ottiene neppure
le gioie del presente.
Penso che vivere così
sia da folli, da dissennati.”

Euripide, Baccanti

Il  lavoro è il risultato di un laboratorio cominciato a novembre 2009 con persone di formazioni diverse, la maggior parte delle quali si accosta al teatro per la prima volta.

Difficile è stata la genesi per costruire un gruppo e dare a tutti gli strumenti  basilari e il coraggio di presentare al pubblico il proprio lavoro.

Questo è un primo studio passibile di aggiustamenti ed approfondimenti in fasi successive, che mostra, tuttavia, una sua particolare identità.

Sinossi

Dioniso giunge a Tebe per punire il re Penteo, figlio di Cadmo,  che si rifiuta di riconoscere la sua divinità e onorarlo con sacrifici.

Così Dioniso diffonde tra le donne tebane i riti bacchici: le donne sono scappate dalle case e si sono rifugiate sui monti dove celebrano i loro riti.

Anche Cadmo, padre di Penteo, rende omaggio al Dio; Penteo, al contrario, vuole porre fine a questo scempio uccidendo l’uomo che si fa passare per il Dio e punendo le donne. Fa catturare Dioniso che gli appare nelle vesti di uno straniero.

Penteo non vuole vedere la potenza di Dioniso che riesce a scappare nonostante sia incatenato, non vuole credere alla forza dei riti bacchici che rivelano una grande armonia con la natura, come racconta il primo messaggero. La sua cecità continua quando, ingannato dal Dio, si traveste da donna per spiare le Baccanti nei loro riti, una volta tra le Baccanti Dioniso rivela alle donne la vera identità di Penteo; queste lo assalgono e Agave, sua madre, lo uccide credendo che sia un leone.

Si accorgerà con dolore di ciò che ha fatto e piangerà la morte del figlio avvenuta per sua stessa mano.

Lo spettacolo

Il lavoro suggerisce un percorso,attraverso la storia delle Donne-Baccanti, per liberare la forza vitale in ognuno, dalla schiavitù imposta dalla ragione e dalle consuetudini sociali. E’ un viaggio dentro di noi per riscoprire una sintonia con la vita, per trovare il coraggio di affermare quella libertà e quella identità che abbatte ogni pensiero superfluo e ci da la forza di lottare contro una cultura arretrata che rifiuta a priori qualsiasi confronto e qualsiasi cambiamento e innovazione.

La Donna-Baccante porterà con se ogni spettatore abbattendo quel muro innalzato a difesa della ragione, facendo scoprire l’irrazionalità, il desiderio di appropriarsi della vera libertà e determinazione.

In tal senso Dioniso si vuole presentare non come l’allegro Bacco della tradizione alessandrina, ma come la natura selvaggia  e misteriosa, “il soffio della vita” citando Plutarco.

Resistere a Dioniso significa reprimere le forze primigenie insite nella natura di ognuno. Certo è una figura ambigua, pervasa da contraddizioni tragiche(gioia e dolore, discernimento e follia, gaiezza innocente e barbara crudeltà), l’importante è non voler chiudere la propria mente di fronte a qualsiasi esperienza che diviene sorgente di arricchimento e crescita.

Le Donne-Baccanti si riappropriano del proprio essere dopo un inizio in cui guardano se stesse e il proprio corpo “attraverso gli occhi degli uomini”, come se il loro affermarsi dovesse passare esclusivamente da quel modello ufficiale di seduzione.

In questo senso Dioniso permette loro di scoprire la vera libertà che è una ricerca di identità al di là di modelli precostituiti ed imposti.

Agave uccide Penteo perché figlio di quella società, di quel linguaggio, di quel potere che costringe le donne ad essere in un determinato modo, senza averlo scelto veramente. Ogni scelta di affermazione costa dolore e sofferenza, simboleggiata qui dalla sofferenza più atroce: quella di una madre che uccide il proprio figlio.

E’ questo il prezzo per impadronirsi della vita, conquistare una propria “libertà di essere”e sottrarsi al giogo di chi ci schiavizza secondo certi modelli imposti con autoritarismo e violenza, a cui si deve semplicemente corrispondere.

Alla fine infatti, libere, le Donne-Baccanti sceglieranno di mostrare la propria natura anche se lontana dai modelli convenzionali, anche se scomoda, urlante e irriverente, diventando semplicemente donne, donne che vogliono  guardarsi con i propri occhi.