Tre episodi, un unico cortometraggio. Eterogeneo, ma in ogni caso armonico, in quanto tutte le vicende narrate sono collegate da un unico e costante filo conduttore, quello de “L’Altro”. “L’Altro” può intervenire sulla psiche umana, facendoci precipitare nell’intricato labirinto della nostra personalità da cui è difficile trovare una via d’uscita. “L’Altro” può essere un “diverso”, una categoria del mondo moderno che sempre più spesso le convenzioni sociali tendono ad allontanare e, in alcune circostanze, a rifuggire. “L’Altro” può infine rappresentare un’entità, un qualcosa di indefinito ed astratto ma che è anche profondamente radicato nelle coscienze, al punto di attirarci inevitabilmente verso qualcuno cui ci sentiamo legati da sempre.